Verso un nuovo concetto di nuvola: il Cloud di prossimità

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Da una partnership tra Wami e Clouditalia Telecomunicazioni arrivano le API ready-to-use per costruire contenuti geolocalizzati e personalizzati in modo semplice e veloce

Il Cloud è democratico e migliora l’efficienza operativa. Ma perché sia ottimale deve potersi adattare a diversi ecosistemi. In quello italiano, costellato da tante Pmi, il ruolo dei distributori sarà sempre più basilare, l’offerta sempre più tailor-made e flessibile e le responsabilità ben chiare.

Conoscenza, customizzazione, assistenza. In una parola prossimità. Sarà questo il cloud del futuro? Quando si parla di tecnologie “sulla nuvola” in Italia il pensiero va subito al di là dell’oceano, dove chi ha avuto mezzi per costruire prodotti e servizi ha usato un approccio diretto al mercato, quasi disintermediato. Un’offerta accessibile e acquistabile online ma spesso costituita da soluzioni standard che ne hanno reso lenta l’adozione nel nostro Paese, costellato da circa ottocento mila aziende a volte di piccole e piccolissime dimensioni, ciascuna con la propria storia e le proprie peculiarità e che spesso non sono in grado di accedere a questi servizi autonomamente.

“Un operatore a km 0 è quello che potrà integrarsi meglio in un ecosistema simile – commenta Lucio Gamba, Direttore Marketing di Clouditalia Telecomunicazioni - prima di tutto assecondando la catena del valore che, a differenza del mercato internazionale, prevede sempre un’intermediazione tra grandi vendor e clienti finali ad opera di aziende IT di prossimità”.

Un approccio, questo, dettato dalla dimensione medio-piccola delle aziende italiane che non permette loro di costruire skill interne e che le spinge a demandare ai partner non solo l’implementazione e lo sviluppo di servizi informatici ma anche gli aspetti strategici, di evangelizzazione e in alcuni casi anche le attività operative.

“Per questo motivo ci siamo impegnati a costruire una piattaforma e dei servizi che rendano autonomi i nostri partner e che diano loro la possibilità di diventare quello che noi chiamiamo ‘cloud provider datacenter free’ – continua Lucio Gamba - È così possibile erogare servizi rispondenti ai bisogni reali e alle peculiarità dei clienti in piena autonomia sfruttando però i grandi investimenti in tecnologia fatti da Clouditalia. Dedichiamo molte risorse alla gestione e supporto dei nostri partner, fornendo ad esempio una piattaforma di training ed education on line, ma anche strumenti di monitoring e marketing loro dedicati. Tutto questo con l’obiettivo di portare servizi cloud tailor-made alle aziende - garantendo comunque elasticità ed economicità alla tecnologia - senza che debbano cambiare il loro interlocutore abituale e senza che debbano adeguarsi a standard internazionali lontani dal loro essere”.

Obiettivi che Clouditalia Telecomunicazioni ha messo al centro del proprio business, dopo aver rilanciato due anni fa il ramo TLC di Eutelia ed essersi concentrata principalmente sull’offerta integrata di prodotti e servizi Tlc e Cloud alle piccole ma, soprattutto, medie imprese italiane. Un “cloud di prossimità”, che si basa su 250 partner e su un presidio capillare del territorio, grazie ai 14mila km di fibra e a due datacenter installati in ridondanza geografica ad Arezzo e a Roma. Tutto di proprietà.

Il Cloud è infatti uno strumento che consente di rendere competitive anche le piccole-medie imprese, aumentando la loro efficienza operativa e dando loro accesso a tecnologie e servizi un tempo appannaggio soltanto dei big player internazionali. Ma occorre mettere a disposizione i nuovi datacenter e le tecnologie software e hardware più avanzate per un nuovo modello di Business“esperenziale” focalizzato sull’utilizzo delle risorse.

Starà al nostro Paese saper cogliere questa opportunità, magari assegnando proprio “un ruolo cruciale ai distributori nella nuova era dell’informatica che diventa servizio”, come sottolineato recentemente da Tiffani Bova, VP Distinguished Analyst di Gartner.




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